di Luca Ballerin

Qualche settimana fa sono stato a visitare Volandia (Parco e Museo del Volo situato a Somma Lombardo, Varese) e vi ho trascorso ben sei ore.

Oggi volare è un concetto per noi abituale, quasi scontato, ma durante quella visita ho percepito quanto sforzi, in termini di tecnologia, talento, ingegno, sono stati necessari per permetterci di salire su un aereo come se nulla fosse. E quanto ancora la strada per il progresso e la creazione di nuove soluzioni sia lunga.

A far aumentare in me questa consapevolezza è stato un ingegnere aerospaziale che mi ha accompagnato durante tutto il percorso e ha condiviso con me parte della sua storia e del progetto a cui sta lavorando: un convertiplano.

Per chi non fosse appassionato di volo, o semplicemente non lo ha mai sentito nominare prima, il convertiplano è un velivolo che decolla come un elicottero, ossia in verticale, ma che procede nel suo viaggio come un aereo.

Un progetto, quello del convertiplano, che, ascoltando i racconti dell’ingegnere che mi accompagnava,  ho scoperto che necessita ancora di tante implementazioni.

Le ore trascorse in quel parco e i racconti della mia guida, hanno suscitato sicuramente il mio interesse, ma soprattutto tante domande e riflessioni. Ho rivisto infatti molto tratti comuni con il mondo imprenditoriale.

In fin dei conti che cos’è un’azienda se non un progetto in continua evoluzione? Una realtà fatta di tentativi, errori, lavoro continuo, tenacia, collaborazione. Ma per cosa? Qual è la finalità ultima di un’azienda?

Nelle parole dell’ingegnere, nella descrizione del suo progetto, si percepiva una parola chiave, ricorrente. La parola speranza. L’uomo ha sempre voluto realizzare la sua speranza, un giorno, di volare. Allo stesso modo l’imprenditore ha la speranza, giorno dopo giorno, di realizzare i suoi obiettivi.

E, a suo modo, di volare, di elevarsi al di sopra di quello che lo circonda, di arrivare in luoghi che gli altri pensavano fossero irraggiungibili.

E poi la vita ci insegna

che bisogna sempre volare in alto.

Più in alto dell’invidia, più del dolore, della cattiveria.

Più in alto delle lacrime, dei giudizi. Bisogna sempre volare in alto,

dove certe parole non possono offenderci,

dove certi gesti non possono ferirci,

dove certe persone non potranno arrivare mai.

Alda Merini